Conoscevo il quadro di Vermeer e ne ero affascinata. Poi, anni fa, lessi il libro di Tracy Chevalier e mi piacque tantissimo. Infine vidi il film tratto dal libro e lo trovai ben fatto: bella la storia, magnifica la fotografia, le scene e i costumi bellissimi. Quella ragazza dal volto delicato e un po’ enigmatico era dentro di me, pronta ad uscire al momento giusto. Qualche tempo fa, in uno dei miei soliti giri per mercatini, trovo un piccolo tavolo da the e subito lo associo alla ragazza che per anni era rimasta quieta nella mia testa. Dopo tre giorni il tavolo aveva subito una trasformazione radicale: il color legno era diventato un bianco decapato e il piano aveva finalmente accolto la mia “ragazza con l’orecchino di perla”.